Molti mi giudicano una bambola di plastica

Dice di non aver mai ambito al “titolo” di Barbie in carne ed ossa, eppure Elena Santarelli, alta, longilinea, bionda, un corpo perfetto, della bambola di casa Mattel ne ha tutta l'aria. Sulla mitica compagna di giochi di almeno due generazioni di bambine, l’aspirante attrice che da piccola preferiva i Lego, sembra però aver cambiato opinione: non la ritiene più così noiosa. “Trovo che sia un’icona di stile per la nostra generazione – ha dichiarato Elena a Vanity – Le bambine, oggi, preferiscono la Bratz, ma sanno benissimo chi è: le figlie delle mie amiche mi chiamano “Barbie gigante”. Un paragone che non infastidisce più la Santarelli come una volta, anche se, dice Elena, “mi devo portare dietro la nomea di “bella, bionda & scema”. Barbie infondo lo è sempre stata, almeno finché non ha dimostrato il contrario lasciando quell’inutile di Ken. So che molti mi giudicano allo stesso modo: una bambola di plastica, anche perché ho dichiarato di essermi rifatta il seno. Ma non m’importa: è un gioco che accetto volentieri. E che mi ha dato successo. Non posso negare che mi abbiano voluta come testimonial di certe campagne proprio per il mio aspetto da Barbie”.